Gli allelochimici sono, insieme ai più noti e studiati feromoni, composti chimici appartenenti al gruppo dei semiochimici.
Gli allelochimici sono messaggeri chimici che consentono la comunicazione tra specie, generi, famiglie e classi o addirittura regni differenti (vegetale e animale).
Sono sostanze ancora poco studiate e con risvolti applicativi ancora tutti da perfezionare.
Allo stato attuale, è possibile suddividere gli allelochimici nei seguenti gruppi:
- allomoni
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cairomoni
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sinomoni
Gli allomoni sono sostanze chimiche emesse da un insetto per trarne utilità diretta, a beneficio di se stesso.
Sono allomoni tutte le sostanze chimiche di tipo difensivo, più o meno volatili, che sollecitano l’allontanamento di altre specie a vantaggio di quella che le emette. Esempi sono l’acido formico delle formiche; le sostanze repellenti secrete dalle cimici a scopo di difesa; il falso feromone di allarme di alcune specie di formiche schiaviste, per mettere in fuga le operaie delle specie vittime dai loro nidi, allo scopo di rapirne le larve e le pupe; il secreto repellente “ant guard”, che alcuni imenotteri vespoidei usano per allontanare le formiche dal proprio nido, impedendo loro di saccheggiarlo.
I cairomoni sono sostanze chimiche emesse da varie fonti a beneficio dell'insetto che li riceve.
Rientrano in questo gruppo i composti volatili emessi dalle piante che attraggono i fitofagi; la melata degli afidi che richiama le crisope (Chrysoperla carnea); gli odori presenti sulle uova che richiamano i parassitoidi oofagi. Un esempio è l’acido eptanoico emesso dalla larva della tignola della patata (Phthorimaea operculella Zeller) e utilizzato dal suo parassitoide, l’imenottero Orgilus lepidus, per localizzarla all'interno dei tuberi.
I sinomoni sono sostanze chimiche emesse a beneficio sia all’organismo emittente sia al ricevente.
Rientrano in questo gruppo l’odore emesso dai fiori che attira gli insetti pronubi; le sostanze volatili rilasciate da piante infestate che attirano i nemici naturali dei fitofagi. Ad esempio le foglie di pomodoro infestate da Liriomyza bryoniae e le foglie di Phaseolus lunatus infestate da Liriomyza sativae, attirano i loro rispettivi parassiti imenotteri braconidi.